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venerdì 28 ottobre 2011

Altro turno, altra capolista

Il secondo turno infrasettimanale della stagione regala al campionato di Serie A una nuova capolista. Stavolta è la Juventus di Conte a guardare tutti dall'alto. Ma ci sono ben 7 squadre raccolte in tre punti. come dire che domenica sera le possibili capolista sono Juventus, Lazio, Udinese, Milan, Napoli, Palermo e Cagliari.

Juventus 2 - 1 Fiorentina
Dopo un primo tempo quasi perfetto, in cui i bianconeri riescono nell'impresa di sbagliare quasi tutto e di fare un solo gol ( di Bonucci) su otto possibili, nella ripresa i toscani si ricordano che stanno vivendo un periodaccio e che hanno bisogno di punti. Arriva quindi il gol del pareggio firmato dal solito Jovetic. Sette minuti più tardi Matri riporta avanti i padroni di casa, regalando vittoria e primato ai suoi.
Atalanta 1 -1 Inter
Non accenna a finire il momento no dei neroazzurri che a Bergamo prima passano in vantaggio con Sneijder, per poi farsi riprendere dal pareggio di Denis. Nel finale Castellazzi salva i suoi parando un rigore a Denis.
Cesena 1 -1 Cagliari
Partita brutta, senza particolari sussulti, decisa da due rigori per due falli di mano. Ospiti avanti grazie alla realizzazione di Nenè, padroni di casa che acciuffano il pari grazie a Candreva.
Chievo 0 - 1 Bologna
Seconda vittoria esterna consecutiva per i felsinei che nel primo tempo giocano a farsi schiacciare dai clivensi. Nella ripresa Acquafresca fa un tiro in porta, la butta dentro, e torna a difendere per tutto il resto della partita.
Genoa 2 - 1 Roma
Qualcuno spieghi a Luis Enrique che il possesso palla non porta punti. 90 minuti di passaggi, di azioni, di costante presidio della metà campo avversaria, ma tiri col contagocce e cinismo da rivedere. Il Genoa sfrutta ripartenze ed errori individuali. Passano in vantaggio proprio i padroni di casa grazie a Jankovic. Il pareggio porta la firma di Borini, ma nel finale Kucka approfitta di una dormita colossale e infila Stekelenburg.
Lazio 1 - 1 Catania
I capitolini sprecano la grande occasione di diventare capolista solitaria. Ma la squadra etnea ha battuto l'Inter e fermato la Juventus. Padroni di casa avanti con Klose, nella ripresa è un assedio ospite che si concretizza con il gol di Bergessio.
Milan 4 - 1 Parma
I campioni d'Italia in carica sbrigano la pratica grazie alla tripletta di Antonio Nocerino. E non si sta scherzando. L'ex Palermo sblocca la partita con un gol di rapina, raddoppia con un sinistro all'incrocio e chiude la pratica con un colpo di testa. Ibrahimovic torna al gol segnando la rete del provvisorio 3 - 0 mentre Giovinco accorcia le distanze per i ducali.
Napoli 2 - 0 Udinese
Friulani troppo brutti per essere veri. Padroni di casa praticamente perfetti, costruiscono tanto, non lasciano giocare mai gli avversari e vanno in vantaggio grazie alla rete di Lavezzi, di nuovo in gol al San Paolo dopo oltre un anno. La rete di Maggio chiude una partita mai realmente in discussione.
Novara 1 - 1 Siena
Scontro salvezza importantissimo soprattutto per i padroni di casa. Ma sono gli ospiti a portarsi avanti grazie al solito Calaiò. Pareggia Gemiti con una botta da fuori.
Palermo 2 - 0 Lecce
Anche i salentini sono costretti a piegarsi alla legge del Barbera. Quattro successi su altrettanti incontri disputati tra le mura amiche per i rosanero, che vanno in vantaggio grazie al rigore trasformato da Pinilla, e chiudono la partita con Hernandez.

Il Podio
  1. Ezequiel Lavezzi (Napoli): Assist di Cavani per il Pocho che riceve una palla alta che arriva da dietro. Movimento innaturale del collo per vederla arrivare e tiro al volo di rara precisione.
  2. Antonio Nocerino (Milan): Cross in area, la difesa libera verso il numero 22, stop di petto e botta di sinistro all'incrocio. Non esattamente alla Nocerino ma comunque tanta roba.
  3. Stevan Jovetic (Fiorentina): Esterno destro di Vargas a smarcare Jojo nel limite dell'area. Lui stoppa, prende la mira e con un destro a giro buca un incolpevole Storari.


lunedì 24 ottobre 2011

Abbiamo un vincitore

Complice l'ennesimo pareggio della Juventus, il campionato di serie A ha la prima regina solitaria. Si tratta dell'Udinese, ormai realtà consolidata in Italia e in Europa, dove domina il proprio girone di Europa League.

Fiorentina 2 - 2 Catania
Aria tranquilla e distesa a Firenze dopo il pari casalingo. Sembra di essere a Kabul. La viola passa due volte in vantaggio grazie a Jovetic, e viene ripresa prima da Delvecchio, infine da Maxi Lopez. Un punto ciascuno che ai toscani serve veramente poco.
Juventus 2 - 2 Genoa
Pare che la magia del Juventus Stadium sia finita. Due vittorie e due pareggi, questo è il bottino della Vecchia Signora tra le mura amiche. Juve due volte sopra, in entrambi i casi grazie a Matri, e due volta raggiunta, da Marco Rossi e Caracciolo. Secondo pareggio consecutivo per i bianconeri, che perdono la testa della classifica.
Lecce 3 - 4 Milan
Dopo 45 minuti il punteggio dice Lecce 3 - 0 Milan. Il risultato è frutto di sviste arbitrali, di rigori generosi, di errori di formazione, ma rispecchia bene quanto visto in campo. Lecce bello, veloce aggressivo che segna con Giacomazzi, Oddo e Grossmuller. Il secondo tempo il punteggio dice Lecce 0 - 4 Milan. Il risultato è frutto quasi totalmente della voglia e della potenza di Kevin Prince Boateng, che in 18 minuti fa tre gol, uno più bello dell'altro. Yepes completa  la rimonta. Questa volta è Pazzo Milan.
Cagliari 0 - 0 Napoli 
Nella partita dei pali e delle occasioni sprecate è il Cagliari a mangiarsi le mani per i due punti persi, mentre il Napoli si accontenta per il buon pari strappato al Sant'Elia. Un punto in due partite per i partenopei, secondo 0 - 0 interno consecutivo per i sardi, che restano nelle zone nobili della classifica.
Inter 1 - 0 Chievo
Porta la forma di Thiago Motta il primo gol casalingo dei neroazzurri, e arriva il 23 Ottobre. Un po' tardi, ma è pesantissimo. Consente ai milanesi di agguantare la prima vittoria casalinga della stagione e di dare continuità di risultati alla vittoria di Champions contro il Lille.
Parma 1 - 2 Atalanta
Bergamaschi corsari in Emilia grazie alla doppietta del folletto Maxi Moralez. Il giocatore più basso della serie A (più basso anche di Giovinco, e Giovinco è veramente basso) regala i tre punti agli orobici, ora teoricamente secondi, praticamente quindicesimi. Parma sfortunato e sprecone che dimezza lo svantaggio grazie a Valdes, con Giovinco che ha vissuto la sua giornata di grazia perchè non è stato l'ultimo ad accorgersi che stava piovendo.
Roma 1 - 0 Palermo
Esordire con la nuova maglia, in casa, di fronte ai tuoi nuovi tifosi e regalare con un gol bellissimo la vittoria potrebbe non essere un brutto modo di iniziare una nuova avventura. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Erik Lamela, classe 1992, e nuovo beniamino dei tifosi.
Siena 2 - 0 Cesena
La coppia d'attacco Calaiò - Gonzales regala con un gol a testa il successo ai toscani. Ospiti sempre più in crisi di gioco e di risultati. Ore contate per Mister Giampaolo.
Udinese 3 - 0 Novara
Tutto molto facile per i friulani. Doppietta di Di Natale e sigillo di Domizzi che regalano la vetta solitaria ai bianconeri. Novara praticamente inesistente, che assiste alla festa.
Bologna 0 - 2 Lazio
Vittoria e secondo posto in classifica per i biancocelesti che, in versione campionato, guadagnano altri tre punti in classifica grazie al goffo Acquafresca che regala il vantaggio ai capitolini, e al primo gol stagionale di Juric. Magari prima o poi riescono a portare questa versione di se anche in Europa.

Il Podio

  1. Kevin Prince Boateng (Milan): Riceve palla dal limite dell'area e per non rischiare di sbagliare tira una castagna all'incrocio dei pali. Potenza e precisione chirurgica.
  2. Kevin Prince Boateng (Milan) Calcio d'angolo battuto da Aquilani, palla allontanata sui piedi dell'ex giocatore di Roma e Juventus, che la rimette in mezzo. La palla attraversa tutta l'area piccola e arriva al Boa che si coordina benino e la appoggia piano piano sotto il sette a incrociare. Meno male non c'era nessuno nella traiettoria.
  3. Erik Lamela (Roma) Migliaccio sbaglia il disimpegno regalando palla all'argentino. Entra in area da destra e sfodera un sinistro a giro che si insacca dall'altra parte. Mica male l'esordio del bambino

sabato 8 ottobre 2011

Un buon pareggiovic

La partita contro la Serbia, si sa, contava poco o nulla per noi. Per la Serbia, invece, contava tanto, visto che doveva vincere per garantirsi il secondo posto nel girone e andare ai playoff. Match quindi vero da subito, fino a diventare quasi cattivo nell'ultimo quarto d'ora. Parte benissimo l'Italia che trova il vantaggio dopo neanche un minuto grazie a Claudio Marchisio. Il pareggiovic serbo arriva al 26esimo grazie a Ivanovic, che devia il tiro di Tosic dopo angolo battuto da  Krasic. Nell'azione c'è in fuorigioco Pantelic, ma secondo l'arbitro non partecipa all'azione.

Le Pagelle

Buffon: 6.5.
Dopo pochi secondi Kolarov prova a sorprenderlo, e quasi ci riesce. Nulla può in occasione del gol. Nell'intervallo qualcuno gli fa vedere il nome che ha scritto nella maglia, si ricorda delle cose che è capace di fare, e dopo una manciata di minuti del secondo tempo mette il mantello, e vola a togliere una punizione, sempre di Kolarov, da sotto il sette. Saracinesca
Maggio: 6.
Porca troia quanto corre. Quella fascia l'ha fatta 34 volte in 90 minuti. Ma è poco presente in fase difensiva e sbaglia qualche diagonale di troppo. Instancabile
Bonucci: 6.
Quando fa il difensore centrale fa un figurone quasi sempre, mantenendo bene la posizione e soffrendo pochissimo. Ogni tanto pensa di essere un'ala, con incursioni palla al piede che sarebbero vietate vista la sua posizione, altre volte si crede regista, con lanci millimetrici per curve e tribune. Coraggioso
Barzagli: 6.5.
Sicuro, presente, efficace. Non sbaglia praticamente mai, non prova a strafare. Fa il suo con diligenza e precisione. Secchione.
Chiellini: 6.5.
Che lo si metta al centro o a sinistra non importa. Fa sempre e comunque il suo dovere. Accompagna spesso l'azione offensiva, azzecca tutte le diagonali e non si fa saltare mai da Krasic. Perfetto.
Pirlo: 6.
Se fosse qualcun'altro, sarebbe un 7, ma da Pirlo ci si aspetta sempre qualcosa in più. Sbaglia in più di un occasione in fase di impostazione. Ma in mezzo al campo c'è sempre. Solite finte a disorientare tutti e visione di gioco che sembra in un videogame. Sorridente.
De Rossi: 6.5.
Presenza costante. Dove c'è bisogno lui c'è. Sradica mille palloni ed è importante anche in fase di impostazione. Sicurezza
Marchisio: 7.5
Il migliore in campo per distacco. Oltre al gol, il primo in maglia azzurra, non sbaglia mai nulla. Costanti inserimenti offensivi, ripiegamenti difensivi puntuali ed efficaci. Visione di gioco e intelligenza tattica insolita per un 25enne. Esce per infortunio e tutti i tifosi Juventini tremano. Immenso
Nocerino: 6.
Entra quando la partita inizia a farsi cattiva con costanti interruzioni di gioco. Lui si trova a meraviglia quando c'è da picchiare come fabbri qualunque cosa si muova. Grintoso.
Montolivo: 5.
Entra in campo, non capisce bene chi stia contando, e allora per andare sul sicuro gioca a nascondino contro tutti. Non si vede praticamente mai, un fenomeno puro. Però si gioca a un altra cosa (gli hanno dato i parastinchi apposta). A 10 minuti dalla fine Prandelli finalmente lo vede e lo cambia. Evanescente.
Aquilani: s.v.
Rossi: 6.5.
Tanto movimento e una bella intesa con Cassano. Serve a Marchisio la palla del vantaggio. Poco dopo potrebbe raddoppiare, ma è bravo il portiere. Garanzia
Cassano: 7
Il barese sta bene e si vede. Cerca spesso la palla, e si abbassa molto per ottenerla. Azzecca tutti i passaggi, quando non può scaricare prova da fuori creando sempre pericoli. Salta l'uomo con una facilità imbarazzante. Manca solo il gol alla sua prova per essere perfetta. Ritrovato
Giovinco: 6.
La formica atomica subentra a Cassano, e l'Italia perde di qualità. Tanto impegno per il permense, ma da lui ci si aspetta molto di più. Folletto

mercoledì 5 ottobre 2011

Ah, l'Italia

Tutti fermi, c'è la Nazionale. Il campionato si blocca, le polemiche per le crisi di Inter e Milan passano in secondo piano, l'euforia di Juventus Napoli e Udinese si placa. Da domenica pomeriggio al mercoledì della settimana successiva l'unica cosa a cui si penserà è la Nazionale.
Le partite, diciamolo, non contano una sega. E' inutile che Prandelli provi a convincere tutti che sono gare importanti, che bisogna mantenere alta la concentrazione, che non ci si può mica permettere di staccare la spina. Le partite contro Serbia e Irlanda del Nord sono le più inutili da dieci anni a questa parte, se si escludono alcune amichevoli. Non tutte perchè ci sono state amichevoli più importanti di queste partite.
Sono anche più inutili in considerazione del fatto che rispetto all'ultima convocazione, circa un mese fa, ha cambiato solo due elementi. Fuori Ogbonna dentro Barzagli, fuori Palombo dentro Cigarini.
Un mese fa, però, il campionato non era ancora iniziato, le convocazioni erano basate sulla stagione precedente, sulle amichevoli, tutt'al più su preliminari di gare europee e Supercoppa italiana.
Al momento delle ultime convocazioni il campionato era alla quinta giornata. Si è quindi deciso di ignorare, salvo per due elementi, le prime cinque giornate di campionato.
Si è deciso di ignorare Alessio Cerci, autore finora di 3 reti, e grande protagonista della Fiorentina, con accelerazioni, cambi di passo e dribbling.
Si è deciso di ignorare Ezequiel Schelotto, un'altra ala, in forza all'Atalanta, che finora non ha sbagliato una partita, giocando sempre benissimo.
Si è deciso di ignorare Pablo Daniel Osvaldo, attaccante della Roma, autore di tre reti, tutte importantissime.
Questi sono solo alcuni dei nuovi che forse avrebbero meritato la Nazionale per quello che hanno dimostrato in queste partite, ma che Prandelli non ha giudicato idonei o bravi abbastanza, puntando quasi interamente sullo zoccolo duro, su giocatori già precedentemente convocati.
Il problema convocati non è assolutamente nuovo. Chiunque diventi il CT dell'Italia sa che, prima o poi, non convocherà qualcuno che l'opinione pubblica o i media si aspettavano di vedere con la maglia azzurra. E' proprio obbligatorio, perchè per fortuna l'Italia conta ben più di 23 giocatori forti.
Nel 2002 a subire queste pressioni fu Cesare Maldini, reo di non aver convocato Baggio ai Mondiali in Corea e Giappone. Il divin codino, a distanza di anni, dichiarò che lui a quel Mondiale doveva andarci, anche zoppo, che l'Italia glielo doveva.
Lippi non convocò Cassano per Germania 2006, ma lì i fatti diedero ragione al commissario tecnico, visto che, con i 23 giocatori portati, vinse la coppa.
Nel 2010, per i disastrosi mondiali sudafricani, oltre a lasciare a casa Fantantonio, non portò neanche Balotelli, nè Amauri, secondo molti più in forma di chi aveva deciso di portare. Lì la figura di merda fu troppo grande per nascondersi dietro un decido io.
Possiamo stare sicuri, comunque, che chiunque Prandelli convocherà, e chiunque decida di non convocare, ci saranno sempre polemiche. Non importa quanti fenomeni ci siano, non importa quanti Mondiali o Europei o Confederations Cup porterà  a casa, non importa in che stato di forma sia chi è rimasto a casa, appena le cose andranno meno bene delle aspettative, in Italia la merda in faccia te la tirano lo stesso. Ah, l'Italia

lunedì 3 ottobre 2011

Sempre bianconera

Dopo cinque giornate effettive di campionato, la vetta della classifica è sempre bianconera, con Udinese e Juventus che guardano tutti dall'alto in basso. A seguire ci sono Napoli Palermo e Cagliari, che guidano la riscossa delle squadre del sud, mai veramente protagoniste da 20 anni.
Otto squadre in tre punti, e con Inter e Milan in zona retrocessione. Campionato anomalo, che si prospetta bellissimo.
Roma 3 - 1 Atalanta
Dopo la prima vittoria stagionale, sei giorni prima contro il Parma, i giallorossi cercano conferme contro gli orobici, che arrivano all'Olimpico da capolista virtuale della serie A. I capitolini giocano la migliore partita dell'era Di Benedetto, facendo intravedere il gioco che il tecnico Luis Enrique cerca. Bojan, Osvaldo e Simplicio mettono la firma sulla vittoria. Inutile la rete del provvisorio 2 - 1 di Denis.
Inter 0 - 3 Napoli
Al Meazza va in scena il primo big match della giornata. La gara viene decisa dall'arbitro Rocchi, in serata decisamente negativa, che sbaglia tutto quello che si può sbagliare in tre secondi netti: spallata di Obi a Maggio un metro prima della linea. Rigore, secondo giallo ( la prima ammonizione è un concentrato di fantasia, allucinogeni e ricerca della risata) per il centrocampista neroazzurro. Dal dischetto Hamsik si fa parare il penalty, ma Campagnaro, 3 metri dentro l'area prima dell'esecuzione, segna sulla respinta. Nella ripresa l'Inter non scende in campo, e i partenopei ne approfittano per segnare prima con Maggio, poi con Hamsik.
Novara 3 - 3 Catania
La partita delle 12:30 regala gol ed emozioni dal primo all'ultimo minuto di recupero. Etnei in vantaggio grazie a Legrottaglie. Nella ripresa succede di tutto: Rigoni trova il pari su calcio di rigore, Lodi disegna una punizione perfetta e riporta avanti gli ospiti, ma Morimoto e Jeda firmano il sorpasso novarese. Partita che sembra chiusa, ma ci pensa Gomez al 91' a siglare il definitivo 3 - 3.
Cesena 0 - 0 Chievo
Missione fallita per i romagnoli che non riescono a trovare la prima vittoria stagionale e devono accontentarsi del pari. Clivensi a quota 8 in classifica.
Fiorentina 1 - 2 Lazio
I padroni di casa giocano meglio e trovano il vantaggio grazie al solito Cerci. I biancocelesti trovano il pari grazie a una magia di Hernanes. Nella ripresa la Viola spreca tutto quello che si può sprecare, e la Lazio ne approfitta segnando il gol vittoria con Klose.
Lecce 0 - 2 Cagliari
I sardi continuano a stupire tutti, trovando la seconda vittoria esterna stagionale grazie alle reti di Thiago Ribeiro e Biondini. Se il Lecce è quello che si è visto in questa partita, non merita la serie A.
Palermo 2 - 0 Siena
Anche i toscani si arrendono alla legge del Barbera. Tre successi su altrettante sfida tra le mura amiche per i rosanero, che passano in vantaggio grazie a Migliaccio, che sfrutta un uscita a funghi di Brkic. Allo scadere della partita Hernandes su rigore chiude i conti.
Parma 3 - 1 Genoa
Padroni di casa sempre più Giovinco-dipendenti. La Formica Atomica sblocca il risultato con un gol bellissimo, poi pressa Miguel Veloso, gli ruba palla, si invola in area, salta secco Kucka che lo abbatte, procurando il rigore che lo stesso ex juventino realizza. Nella ripresa arriva anche il sigillo di capitan Morrone che prima sbaglia da un metro, poi da 20 centimetri realizza. Allo scadere il solito Palacio si procura e realizza il rigore del definitivo 3 - 1.
Udinese 2 - 0 Bologna
Compito fin troppo facile per la capolista, che batte i felsinei, mai entrati in campo e davvero inconsistenti. Le reti di Benatia e del solito Di Natale regalano la vittoria comoda comoda ai friulani.
Juventus 2 - 0 Milan
Il posticipo vede opposte due tra le squadre più vincenti nella storia del calcio. La partita è un monologo bianconero, che tengono il pallino del gioco per tutti i 90 minuti, rischiando solo su un tiro-cross di Boateng. I padroni di casa creano tantissimo, ma trovano il vantaggio solo a 3' dalla fine grazie a un rimpallo su Marchisio. Nel recupero il Principino raddoppia, grazie alla papera di Abbiati.

Il Podio

  1. Sebastian Giovinco (Parma): Lancio lungo per il fantasista ducale, aggancio in corsa con dribbling annesso e tocco sotto a scavalcare Frey. Un concentrato di classe, velocità e astuzia per il trascinatore del Parma
  2. Claudio Marchisio (Juventus): Il Principino parte da centrocampo, primo uno due con Vidal, poi il secondo con Vucinic che porta il numero 8 bianconero in area. Il gol nasce da un rimpallo, ma l'azione in velocità tutta di prima va registrata e fatta vedere a tutte le scuole calcio.
  3. Hernanes (Lazio): Il Profeta laziale riceve palla in area, doppio passo che manda al bar mezza difesa Viola e sinistro a incrociare che fulmina Boruc.