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mercoledì 30 maggio 2012

L'importanza della ricchezza

Da quando è scoppiato lo scandalo calcioscommesse, quello che si sente più frequentemente dagli esperti del baretto, da tutti coloro cioè che di fronte a una media con gli amici hanno la soluzione adatta e perfetta per tutti i problemi, è: come fanno a truccare le partite con tutti i soldi che guadagnano?


Questo problema dei soldi che guadagnano i calciatori spunta sempre fuori quando si parla di calciatori. E' spuntato fuori quando c'era lo sciopero, è spuntato fuori adesso col calcioscommesse, spunterà fuori sempre.
Non si riesce a capire il perché, ma in Italia viene sempre visto male quello con tanti soldi. Ora, capisco la sana invidia. E' normale, fa parte di tutti noi, ma qui si esagera. In Italia quello ricco è per forza il ladro, o comunque non si merita i soldi che ha. Non hanno la più pallida idea di quanto abbiano studiato, quanto grande si siano fatti il culo per avere quei soldi, ma se sono troppi sono immeritati. Inoltre, secondo buona parte di noi italiani, più soldi si accumulano, meno diritti si hanno. Come se si stessero vendendo i propri diritti.

L'altra frase più gettonata quando si parla di problemi dei calciatori è: ti manderei davvero a lavorare. C'è gente che muore di fame e loro fanno queste cose? Da mandare in miniera!
Siccome sono anche io l'esperto del baretto, ho una soluzione affinché tutti diventino milionari. L'esempio è fatto col salumiere, ma si estende a tutti i lavori:

Fatti assumere come salumiere. Anzi no, fatti tesserare e firma il tuo cartellino come salumiere. Scordati un contratto a tempo indeterminato, bene che ti vada è un contratto di 5 anni. Lle cifre ora non sono importanti.
Diventa molto bravo a fare il salumiere. Non bravo e basta, devi essere uno tra i migliori al mondo a tagliare prosciutti. Inventati nuovi modo di tagliarlo. Fallo in modo spettacolare, talmente spettacolare che la gente pagherà per vederti tagliare. E meglio ti vedrà, più sarà disposto a spendere. Ci saranno anche i replay del taglio e del gesto tecnico. Diventa praticamente insostituibile. Chiunque potrà tagliare il prosciutto, ma nessuno bene come lo fai tu. A questo punto tutti vorrebbero assumerti, e per convincerti ti daranno cifre sempre più alte. Trasferisciti e fai quello che facevi prima, stavolta di fronte a un numero sempre più elevato di persone, che se non tagli come vorrebbero ti insultano, e insultano anche la tua famiglia. Devi stare attentissimo a non farti male in modo grave, perché il tuo valore e il tuo stipendio diminuirebbero.
La scalata sarà sempre così, e prenderai tantissimi soldi, la gente verrà a comprare il tuo prosciutto, non il prosciutto. Metterai autografi, la ditta venderà la tua divisa, e la compreranno milioni di persone.
All'apice starai guadagnando milioni di euro all'anno. E sarebbe giusto. Stai facendo fare tantissimi soldi alla tua azienda, e nessuno potrebbe farglieli fare, nessun'altro a parte te.

Ah, e avrai 25 giorni di ferie l'anno. Pochi? E' così, non puoi farci nulla. Vuoi scioperare per avere più ferie e  veder riconosciuti i tuoi diritti? Con tutti i soldi che guadagni? Ma non ti vergogni? Ma vai a lavorare va

sabato 26 maggio 2012

Prendi anche tu 3 giornate di squalifica

Ok, non dovrebbe succedere. Ok, è brutta da vedere. Ok, il calcio dovrebbe essere uno sport per famiglie e certi spettacoli non sono belli da far vedere ai figli. Ma la rissa nel calcio ci sta. Nel tennis no. Lì non c'entra nulla.

Io sono uno che scommette sul calcio. La classica schedina con 1X2, under over, goal no goal e cazzate varie. Quando c'è una partita particolarmente calda, tipo un derby o roba del genere, scommetto sempre che finisca in rissa. Siccome non c'è la possibilità di scommettere sulla rissa, punto sull'espulso, logica conseguenza della bella scazzottata nel campo da calcio.

La rissa può scattare per varie ragioni. Varie è il mio nuovo modo per dire due:

  1. Un intervento ruvido e maschio secondo chi l'ha fatto, pericoloso e senza senso per chi l'ha ricevuto.
  2. La follia di un giocatore, a cui arriva poco sangue al cervello e, di punto in bianco, colpisce un giocatore per hobby.
Il massimo esponente della rissa in Italia è senz'altro Marco Materazzi. Ha ereditato lo scettro da Edgar Davids, e quando qualcuno provava a portarglielo via facendo un intervento un po' sopra le righe, Matrix interveniva, si preparava e si tuffava a bomba nel mondo del penale con simpaticissimi interventi goliardici (chiedere ad Andriy Shevchenko).

Ma c'è un giocatore che negli ultimi anni sta facendo di tutto affinché chiunque se lo trovi davanti possa ambire al titolo. Lui si chiama Salvatore Aronica (esatto, questo è il pezzo su Aronica che vi avevo promesso), ed è un difensore mediocre, che grazie a una serie di eventi è riuscito ad approdare in Champions League. Ha rubato uno scudetto alla Juventus (nel senso che era tesserato con la Juventus quando la Juventus vinse lo scudetto), ha 34 anni e ha una faccia da schiaffi che la metà porterebbe comunque tanti problemi, figurarsi intera.

In principio fu Zlatan Ibrahimovic, tipetto mite e tranquillo, che in un Milan - Napoli, quando il gioco era fermo, l'ha visto bene, e passando di lì gli ha dato un buffetto, uno schiaffetto. Il gesto è completamente senza senso, perché Ibra ha preso 3 giornate di squalifica per comportamento violento. Cioè, una volta che ti rendi protagonista di comportamento violento nei confronti di Aronica, dagliela una ginocchiata in mezzo agli occhi, una gomitata tra i denti, una testata nel naso. Io so che Ibra aveva Nocerino in mezzo e che quindi non è riuscito a caricare bene il colpo, ma spezzagli una tibia porca miseria!
Poi è toccato a Fabio Quagliarella nella finale di Coppa Italia. La Juve perdeva 2-0, mancavano 4 minuti alla fine della partita e l'attaccante, conoscendo bene Aronica avendolo avuto come compagno di squadra, non ha neanche avuto il bisogno di guardarlo. Ha capito l'errore di Ibra e ha deciso di dargli una gomitata nel setto nasale. Anche a lui 3 giornate per comportamento violento, però almeno l'ho aperto e si è visto il sangue.

Noto con piacere che piano piano la situazione sta degenerando. Sempre più violento il comportamento violento. Il prossimo, visto che ormai le 3 giornate di squalifica sono certe, nulla di meno nulla di più, può cortesemente appoggiare lo scarpino con i tacchetti in metallo, o cemento, o comunque qualcosa che faccia male, in faccia? Magari prendere tempia e mascella. e perché no, crepi l'avarizia, anche buttare giù un paio di denti che è proprio la morte sua? E se non sto chiedendo troppo, anche una bella rincorsa prima, in modo che l'impatto sia stupendamente terrificante? 
A uno con questa faccia, vuoi negare un violentissimo calcio in volto? No dai, è brutto.


Ho già il nuovo spot: Fai vincere lo sport, picchia Salvatore Aronica.

venerdì 25 maggio 2012

L'importanza del contesto

Una persona non è mai troppo vecchia o troppo giovane in generale. Tutto va rapportato al discorso. Un 25enne, ad esempio, è vecchio se si trova in una scuola come alunno, giovane se si trova in banca come dipendente (in realtà anche come cliente ora come ora, ma vabbe').

So di non aver appena scritto una gran perla, anzi. Le tre righe sopra sono abbastanza banali. Quasi tutti quelli che l'hanno letta, già a metà hanno pensato "Grazie al cazzo", ma mi serviva per fare da introduzione.

Io non ho nulla contro i 25enni. Ho un fratello 25enne a cui voglio un gran bene, e forse gliene vorrei meno se fosse 23enne o 27enne. Mi va bene così 25enne. In realtà 25 non li ha ancora compiuti, ma manca poco quindi facciamo finta di sì. Bon, avete capito che non ho nulla contro i 25enni? Bene.

L'Italia è forse l'unico Paese al mondo che reputa giovane un giocatore di 25 anni. Sarà che qui siamo un po' sfasati con l'età, e facciamo tutto un attimo dopo rispetto al resto del mondo, sarà che qui prima di lanciare un giocatore nel calcio che conta pare che facciano come i datori di lavoro, i quali cercano persone "con esperienza", sarà quel che sarà, l'Italia è fatta così.

Si sente tanto parlare di Sebastian Giovinco come giovane attaccante, di Davide Astori come giovane difensore, di Andrea Consigli come giovane portiere In Germania si sente parlare di giovane portiere quando parlano di un certo Ter Stegen, che però ha 20 anni appena compiuti e fa il titolare nel Borussia Monchengladbach (per chi non avesse mai sentito questa squadra: grossa lacuna. E' bellissimo sia da sentire sia da pronunciare). Si parla di giovane attaccante riferendosi a Mario Gotze, 20 anni neanche compiuti, campione di Germania da protagonista con il Borussia Dortmund. Si parla di centrocampisti quando parlano di Muller e Kroos, 44 anni in due equamente divisi e titolarissimi del Bayer Monaco. Tutti e 4 sono stati chiamati da Low per il raduno pre-Europeo.

I 25enni sono nel mezzo della maturità, sono forse al momento più alto della loro carriera nel rapporto esperienza-freschezza atletica. Se fai il calciatore non puoi essere giovane a 25 anni. Se vuoi essere giovane a 25 anni, molla il calcio e diventa direttore generale di una grossa azienda.

giovedì 24 maggio 2012

L'invidia

Avete presente le star o presunte tali che, intervistate da giornali più o meno famosi, con domande più o meno intelligenti, e risposte più o meno intelligenti, dichiarano che loro non invidiano nessuno? Tirano fuori certe pippe psicologiche:
So di non essere perfetto/a, ma mi piaccio così come sono, con i miei pregi e i miei difetti. E non invidio niente a nessuno, proprio perché sto bene così.
Non so perché, ma c'è l'idea diffusa che l'invidia sia una cosa bruttissima, una delle cose peggiori ti possano succedere nella vita. E di conseguenza i non invidiosi siano persone virtuose. Avranno i loro difetti, ma non l'invidia.
A mio modesto parere (scherzo, non è modesto. E' quasi un dogma, leggi con attenzione, imparalo, e diffondilo), non c'è essere vivente sulla faccia della terra che non sia invidioso. Ma mica è un male, essere Aronica è un male (prima o poi scriverò qualcosa su Aronica, forse il giocatore che più odio nella serie A), ma l'invidia no.
L'invidia, quella sana, quella che non sfocia in atti brutti parecchio, è cosa buona e giusta. E' di serie nel pacchetto della vita (di serie nel pacchetto della vita, se non vinco il Pulitzer per questa frase non lo vincerò mai). Qualcuno magari commenterà io non sono invidioso di nessuno, ma sprecherebbe tempo, non gli crederò.
C'è anche chi giustifica le critiche e gli sfottò con l'invidia. Se sei alta (sono soprattutto femmine) 1,50, pesi 75 kg, e vai in giro in leggings con il perizoma in vista e hai un culo che per guardarlo tutto serve un quarto d'ora, e la gente ride di te, possibile che non sia per l'invidia. Questi sono sociopatici il cui Q.I. difficilmente è più alto di quello di un coccodrillo, della Haribo, e come tali vanno compatiti e aiutati.

Noi maschietti in genere invidiamo i calciatori di Serie A. Non tutti i maschietti, ma parecchi.
La loro giornata tipo si svolge attorno a un campo da calcio. Si allenano 3-4 ore al giorno e guadagnano mediamente 2500€ per quelle 3-4 ore. Sono atletici, famosi e ricchi. Alcuni sono anche belli, altri sono brutti che non fa a vederli, ma bastano le tre qualità sopra elencate per fottere in modo esagerato.
C'è chi invidia il fisico atletico, chi la fama di cui godono, chi la ricchezza economica, chi il fatto che viaggiano tanto e in tutto il mondo, chi il fatto che fottono in modo esagerato. Ma difficilmente troverete uno chi li invidia per la tuta da ginnastica della squadra in cui giocano, anche perché non ha senso. Basta risparmiare e con 120 euro massimo la si compra.

Vorrei quindi lanciare un appello a te, 26enne che gioca nel Birori football team e non ha capito che il massimo a cui può ambire è la seconda categoria: smettila di indossare quella tuta da ginnastica per fare qualunque cosa. Non puoi andare al bar, all'allenamento, in discoteca, a prendere l'aperitivo, a fare la spesa sempre con quella cazzo di canadese (per i non sardi: tuta da ginnastica). Sei loffio (per i non sardi, loffio è loffio, difficile da tradurre) e pessimo. Non è che siccome hai la tuta della tua squadra sei un fenomeno. Ti atteggi da campione affermato perché hai giocato 5 partite in Promozione, manco fossi Cristiano Ronaldo. Sul serio, basta. Comprati un paio di jeans e finiscila. Non sei invidiato, sei un deficiente.

Lo so, non lo vincerò mai.

lunedì 21 maggio 2012

Ripartenze

Non so secondo voi, ma per me l'Inter più bella è quella del periodo 1990-2006, unica eccezione: anno 1998. Siccome sono troppo piccolo per ricordare bene gli anni '90, diciamo che l'Inter più bella, secondo me, è quella che va dal 2000 al 2006.

Premessa: non parlo, e penso non lo farò mai, dello scandalo Calciopoli. Questo è un blog in cui parlo di calcio, e quello ha poco a che vedere con il calcio.
Sì, ma hai parlato di calcioscommesse, e anche quello non è che c'entrasse molto col calcio giocato. Non è che non ne parli perché avete toccato il punto più basso della vostra storia, sia a livello d'immagine, sia a livello sportivo, e non sai cosa inventarti?

No. E' che il blog è mio e scrivo il cazzo che mi piace. Fine premessa.

In quei 6 anni abbiamo assistito all'Inter più divertente della storia, e le risate solitamente iniziavano già a luglio. La campagna acquisti dell'Inter era una cosa bellissima. La domanda che si facevano gli uomini di mercato, prima di acquistare un giocatore, non era "è funzionale?" o "ci serve?" bensì "è forte?" Se la risposta era sì, mah, boh, vorrei tanto scoprirlo, in teoria no ma poi chissà, o affini, si acquistava il giocatore. E' grazie a loro se nel BelPaese sono arrivati giocatori di livello assoluto come Ronaldo, Adriano e Seedorf, ma anche pippe non da poco come Van Der Meyde, Georgatos e molti altri. Non esisteva il fairplay finanziario, né la crisi globale, quindi Moratti spendeva i miliardi ogni anno. L'Inter per anni è stata una società che schierava 11 giocatori e li faceva vagare per il campo.
Era una conseguenza quasi logica non vincere mai: la squadra era sì forte, ma era diversa ogni anno, e in Italia non basta essere forte per vincere (vedi Milan quest'anno).
Le cose non migliorarono granché dopo Calciopoli, solo che quando giochi in un campionato in cui la terza forza è il Chievo, basta averne 14 in rosa che sappiano palleggiare per vincere lo scudetto.

Tutto, o quasi, cambiò con l'arrivo di Mourinho, un allenatore all'inglese, abituato a decidere anche che mutande dovesse indossare il terzo portiere. Decise tutto appena arrivato, compresa la campagna acquisti. Il primo anno fu quasi al buio, senza conoscere il campionato e il gioco in Italia. Arrivarono  Quaresma e Mancini, poi lo special one capì che era meglio giocare in 9 e dopo un mese non videro più il campo. Però piano piano stava costruendo una squadra, che è ben diverso dal mettere 11 pellegrini in campo. Infatti nel giro di due anni vinse tutto quello che poteva vincere. Poi se ne andò, e l'Inter non vinse nulla a parte una Coppa Italia. Mondiale per Club contro un'africana e un'asiatica non è attendibile, è attendibile pensare di averla disputata, ma anche per quello si ringrazia Mou.

Da quando il portoghese se n'è andato, l'Inter si è scoperta ignorante sul mercato. Ci si aggrappava a giocatori fatti arrivare da Mourinho, ma che non rendevano più come prima e quindi completamente diversi. Sono arrivati Forlan e Zarate, e il grande colpo l'hanno fatto Atletico Madrid e Lazio vendendoli (una ha vinto l'Europa League, l'altra è arrivata sopra l'Inter in campionato). Si stanno rifacendo gli stessi errori fatti prima del 2006, che poi sono gli stessi fatti dalla Juve nelle ultime 2 stagioni, in cui sono arrivati due settimi posti. Come è arrivata l'Inter quest'anno? Sesta? Beh, è già una base più solida su cui ripartire, basta non ripartire da Branca.

martedì 15 maggio 2012

Bitch, please

Premessa: quello che segue è un post sulla Juventus, sullo scudetto, fatto da un tifoso della Juventus. Verranno escluse le polemiche sul numero di stelle, e sul numero di scudetti. Verranno escluse di proposito, perché penso siano polemiche inutili e sterili. Ognuno ha la propria opinione, e parte dal presupposto che quella dell'altro sia sbagliata. Di conseguenza è superfluo perderci tempo. Proverò inoltre a trattare l'argomento con la massima obbiettività, senza scendere al livello del tifoso italiano generico X.

Un paio di giorni fa scrissi uno stato su Facebook, nel quale mi chiedevo se qualcuno pensasse realmente che lo Scudetto della Juve fosse immeritato o rubato.
Lo chiesi perché vidi molte foto, molti stati, molti link, che facevano supporre questo. Probabilmente il fatto che io abiti a Cagliari, e abbia molti amici di Cagliari, ha influito pesantemente. La Juve ha infatti vinto il suo scudetto battendo la squadra della mia città, grazie a un gol in fuorigioco e a un'autorete. In quella partita il Cagliari decise di non giocare, si presentò in giacca e cravatta, col regalo impacchettato, alla festa degli avversari. Offrì la birra, pagò i danni causati dalla festa stessa, e si divertì tantissimo. Ma i suoi tifosi, i quali sono evidentemente antiJuventini...

Premessa volume 2: Nella sua storia la Juve ha vinto tanto. In genere chi vince tanto diventa anche abbastanza odioso. E quando si vince in modo poco chiaro, o aiutato da decisioni arbitrali discutibili, eufemisticamente discutibili, sei ancora più odioso. Di conseguenza chi non è juventino, difficilmente simpatizza, e difficilmente vede la Juve con indifferenza. I bianconeri o si amano o si odiano. Non ci sono altre storie, altre vie, altre strade.

...,non erano granché d'accordo con l'idea dei giocatori. Sono andati fino a Trieste, augurandosi solo che la Juve perdesse lo scudetto. L'importante per loro era che non lo vincesse né la Juventus, né il Napoli (con tutto il rispetto per Napoli, Napoli merda).
Il fuorigioco di 8 mm di Vucinic diventò di 8 metri, e fu, per loro, il segno che la Juve non ha mai smesso di rubare, neanche dopo Calciopoli.

Ora, 38 giornate, 0 sconfitte è un modo abbastanza eccessivo per rubare. Miglior difesa del campionato, e d'Europa, forse la scusa del rubare non regge granché.
Quando analizzate un campionato, o una squadra, non fermatevi al nome, provate a guardare 38 partite, vedere cosa tutto è successo, quanti punti sono stati raccolti, quanti momenti di flessioni ci sono stati, poi fate l'analisi. La Juve che ruba sempre e comunque non regge, inventatevi qualcos'altro, please.

Per la cronaca, allo stato su Facebook hanno risposto in due. Un interista, che ha sostanzialmente detto: "Si, è meritato. Però avete rubato tanti scudetti", e mio fratello, il quale cita la frase di un suo amico. Ecco, quella frase è la sintesi perfetta di ciò che dovrebbe dire un antiJuventino a proposito dello scudetto di quest'anno:

No, vabbè, è meritato. Cioè, la Juventus è una merda, i tifosi sono degli stronzi e davvero penso che dovreste morire tutti bruciati vivi, però ok, è meritato. 

mercoledì 9 maggio 2012

Tutti innocenti

L'inchiesta sul calcio scommesse è stato diviso in due tronconi. I deferimenti riguardanti il primo sono arrivati ora. Tante le squadre indagate, tantissimi i giocatori.
Tra le società colpite figurano Pescara, Novara, Siena, Sampdoria, Atalanta e altre 17. In tutto 22 tra Serie A, Serie B e Lega Pro e, come detto, siamo solo al primo troncone.
I giocatori sono 52. Ci sono gli ormai famosi Doni, Paoloni e Gervasoni. Non c'è nessun Pallone d'oro, né giocatori da Nazionale. C'è Bertani, c'è Nicola Ventola, che ha trovato l'unico modo per associare nuovamente il suo nome al calcio. Un modo di merda, ma tant'è.

Quello che mi ha colpito è stata la reazione delle società interessate. Tutte, ci fosse una che si sia distinta per originalità, hanno rilasciato dichiarazioni dicendo che cadono dalle nuvole, che sono pulite, ne usciranno bene, è tutto un complotto, credono nella giustizia.
Insomma questi incompetenti in Procura Federale ne avessero azzeccato una. Macchè. Palazzi, non hai presa neanche una. Sei andato a pesca, ne hai tirato su 22, ne hai sbagliato 22. Certo che sei proprio tonto eh.

Eppure a me ricordano tanto quanto successo ad agosto. Con l'Atalanta che non c'entrava assolutamente nulla, così come tutte le altre. Poi si è scoperto che qualcosina c'entrava. Magari non direttamente, ma la responsabilità oggettiva c'è, esiste, e bisogna fare i conti con quella.
Ci sono state un sacco di penalizzazioni l'anno scorso, e tutte le squadre colpite hanno fatto ricorso. Tutte l'hanno perso. Ipotesi complotto? Nah.

Forse si scoprirà che Pescara, Sampdoria e Novara non sapessero nulla davvero. Forse sono solo vittime dei propri tesserati. Forse sì. Ma nel caso si può star zitti, difendersi in tribunale, aspettare di sapere cosa abbiano effettivamente fatto i propri tesserati, prima di sbandierare la propria innocenza ai quattro venti. Giusto per evitare figure di merda. Cristiano Doni non vi ha insegnato nulla?

lunedì 7 maggio 2012

Banalità

La Juventus è campione d'Italia, e io l'avevo detto.
C'è ancora una gara da giocare, contro l'Atalanta, già salva. Partita inutile, sarà la passerella di un giocatore che merita tutt'altro trattamento rispetto a quello dedicatogli, l'immenso Alex Del Piero.
Sarà la partita della sfilata dei campioni d'Italia di fronte al proprio pubblico, di fronte al proprio stadio.
Sarà soprattutto la partita delle banalità.
Già me la immagino la conferenza stampa di Conte:
Ci teniamo a far bene, a finire il campionato da imbattuti, e a vincere davanti ai nostri spettatori, che sono stati fantastici. Ci teniamo a dare un'altra soddisfazione alla dirigenza, e a tutti. Vogliamo vincere.


Formazione della Juventus contro l'Atalanta:
Storari, Grosso, Grygera, Paolo il magazziniere, Marrone, Conte, il fratello di Conte, Padoin, Elia, Krasic, Del Piero.
Ma loro ci tengono.


La Juve è campione d'Italia, e io sto godendo come un riccio.

giovedì 3 maggio 2012

In his shoes

Voi, che volete la radiazione di Delio Rossi, che gli date del pezzo di merda, che tutti questi che nella stessa frase è un pugno in faccia quindi scusate, che dite che l'esonero è il minimo. Ecco vorrei vedere voi:

Avete 52 anni, e fate l'allenatore di calcio. Ci sono gli allenatori di calcio frustrati che a 60 anni siedono su una panchina in promozione e non hanno mai allenato altro, ma non è il vostro caso. Voi, dopo aver fatto della sana gavetta in giro per l'Italia, allenate in Serie A. Non avete vinto molto. Il vostro palmarès vanta un pupazzo vinto alle macchinette del centro commerciale di Salerno, un torneo di briscola nel bar centrale di Pescara e una tombolata con la famiglia del 1994. Però se allenate 10 anni in serie A scarsi scarsi non siete. Avete iniziato nel 1990, ormai 22 anni fa. Ne avete fatto di strada.
La Fiorentina, team glorioso che appena 5 anni fa giocava in Champions, vi chiama a sostituire Mihajlovic. La squadra è a pezzi, è una banda di ragazzi vestiti tutti uguali che vaga per il campo dando un calcio al pallone. Voi siete chiamati a dare loro un'identità. Il vostro nome è stato a lungo invocato dalla curva. Vogliono voi. Dovete salvare la squadra che naviga in pessime acque (navigare in pessime acque: chissà come mi è uscita questa frase originale). La squadra non è da lotta per non retrocedere, neanche da Champions, ma la salvezza è alla portata. Basta dare un gioco a quei calciatori svogliati e un po' viziati. In quasi 7 mesi non siete riusciti a fare granché: la squadra naviga sempre nelle stesse pessime acque di cui sopra, e a 3 giornate dalla fine non è matematicamente salva. Ma avete la stima della società, che vuole costruire la Fiorentina del futuro partendo da voi. Voi e Jovetic al centro del progetto. Proprio Jovetic, il giocatore più talentuoso in rosa, cercato da mezza Europa, è rotto una partita sì e una no.Nel mercato di gennaio avete dovuto salutare Gilardino. Volevate una punta, e invece è arrivato Amauri. Ma nessuna polemica, si lavora per la squadra. Nella terzultima giornata siete contro il Novara, in casa. Dovete vincere e siete salvi. In attacco vi affidate a Cerci e Ljajic, biondino nato nel 1991, ovvero un anno dopo rispetto a quando voi avete iniziato a lavorare.
Dopo mezz'ora di partita state perdendo 2-0 contro una squadra matematicamente retrocessa a settembre, e siete costretti a vedere quel biondino vagare per il campo svogliato. Una cosa talmente brutta da farvi rimpiangere perfino Amauri. Mezz'ora è abbastanza, decidete di toglierlo. Fenomeni da mandare in campo non ne avete, e a stento individuate giocatori. Decidete per Olivera, probabilmente pensando che uno valga l'altro, e che peggio di Ljaijc non si può fare.
Siete stanchi, logori, sotto pressione. Lo stadio fischia qualunque cosa, la stagione è stata un inferno, non vedete l'ora che finisca.
Dicevo, togliete quel biondino, inutile per mezz'ora, che ha 20 anni e ha fatto due gol in tutta la sua vita, quello a cui avete dato fiducia e vi ha ripagato con il nulla totale.
Lui esce, vi guarda e vi ride in faccia, applaudendo ironicamente la decisione. Siete un fascio di nervi, ma decidete di non cagarlo. Poi vi dice qualcosa, vi girate, sta ancora ridendo, il coglione, Vi fa segno: ok, bel cambio. Continua a sorridere, non ha un filo di barba ma vi prende per il culo, perdete 2-0 in casa contro una squadra che fa giocare Lisuzzo e Morganella, rischiate di retrocedere, continua a ridervi in faccia, a prendervi per il culo. Un pugno in quel sorrisetto del cazzo è moralmente obbligatorio. Il secondo è per scaricare rabbia e tensione, ci sta anche quello. Il terzo sarebbe di troppo, e infatti non glielo date. Siete pur sempre signori di 52 anni.

Vorrei far notare due cose:
  1. Ho messo un fottìo di che, involontariamente. Così la lettura diventerà meno scorrevole, e più fastidiosa. E' andata così. E' capitato, e ricapiterà, ma proverò a stare più attento.
  2. Non ho mai fatto riferimento ai soldi che guadagna Ljaijic, nonostante abbia sentito anche di queste cose. I soldi portati a casa dall'allenatore o dal giocatore c'entrano poco con la questione. Si tratta di rispetto per le decisioni del tuo capo, e la busta paga è poco rilevante.

martedì 1 maggio 2012

Just in case


Non era mai successo che scrivessi due post, uno di seguito all'altro, sullo stesso argomento. Sono abbastanza certo che voi l'aveste già notato, e nei vostri salotti letterari vi foste interrogati sul perché:
Secondo me è un chiaro esempio di scelta stilistica rapportata alle nuove tecnologie. Il suo chiaro intento è quello di non annoiare i lettori e passare subito a notizie fresche e nuove, per non restare ancorato al passato, ma anzi voltare pagina e rapportarsi immediatamente all'evento successivo. 
Ma no, è che non ha voglia di fare un cazzo!
Giuste entrambe, ma più la due. Anzi, solo la due.

In ogni caso ora lo farò, sia perché ora come ora è l'unico argomento mi preme affrontare, sia perchè in giro ce ne sono pochi altri (Scudetto, Champions, lotta per non retrocedere: perché rischiare di azzardare qualcosa e fare figure di merda? Scriverò qualcosa a campionato finito aggiungendo un Bergomiano l'avevo detto!).

Settimana scorsa è retrocesso il Cesena. Pensavo si salvasse. D'altronde si è salvato l'anno scorso, e quest'anno aveva una squadra più forte. Ha cambiato allenatore, ma Ficcadenti non era mica Mourinho. Resta il fatto che è retrocessa con 5 giornate d'anticipo: non esattamente un fulmine a ciel sereno. La matematica retrocessione è arrivata contro la Juve capolista, quindi ci sta che i tifosi siano andati allo stadio ben sapendo che sarebbe potuta arrivare la sconfitta, e conseguente retrocessione.
I tifosi hanno comunque applaudito la squadra a partita finita e serie B ottenuta. Il gesto è arrivato una settimana dopo i fatti di Genova (non il G8, quasi). Tutti gli organi di stampa hanno ripreso la cosa, sostenendo che era questo il calcio sano, quello che piace e che permette alle famiglie di andare allo stadio. Dopo un primo, spontaneo, e genuino grazie al cazzo, ho aspettato che dicessero la cosa più ovvia, ma non per questo non degna di essere riportata. Non l'ha fatto nessuno. Ovvero: puoi stare tutta la vita cambiando leggi e stadi, mettendo tornelli e telecamere, dando Daspo a destra e manca, ma se non cambia la mentalità dell'italiano, prima di quella del tifoso, resterà tutto inutile.

L'italiano è fenomenale, è quello che se si trova di fronte a 100 persona pensa di essere il più intelligente lì in mezzo, il più scaltro e il più furbo. L'unico in grado di escogitare qualcosa di sensato. E' quello che costruisce abusivamente, poi arriva chi di dovere, gli dice che devono abbattere perché pericoloso e risponde: andate ad arrestare stupratori e assassini invece di rompere le scatole alle brave persone come me. Io non ho posto dove abitare.E' quello che evade e dice: lo faccio perché la pressione fiscale è troppo alta, che è un po' come dire: rubo, perché la criminalità ha raggiunto livelli insopportabili.Sono certo che non tutti gli italiani siano così. Sono un po' meno certo, ma mi auguro siano più le brave persone dei furbi che provano a far fesso il prossimo. Ma per quello che ho avuto modo di notare io, è così.

So di risultare noioso, di essere l'ennesimo rompicoglioni esterofilo, ma il modello deve restare quello inglese. Lì, non si sa come, sono riusciti a cambiare la mentalità del tifoso.

Ieri c'era Manchester City - Manchester United. Il derby è caldo dappertutto, e quando vale lo scudetto lo è ancora di più. Perciò è chiaro ci fosse il pericolo tafferugli, scontri, risse e quant'altro.
In panchina, per un'ammonizione data, i due allenatori hanno reagito così:
(Non lo spettacolo più bello da offrire.
Ma a 5' dalla fine, in questa partita, si può capire)

Mezz'oretta prima, i citizen esultavano al gol-partita, e forse gol-premier. Fortuna che le due tifoserie erano separate da filo spinato, muro di cinta e cecchini pronti a far fuoco. Più o meno così:


Il provvedimento più drastico per provare a contenere la follia ultrà, è stato quello di togliere i boccali di vetro, e sostituirli con bicchieroni di plastica. Come dicono lì: just in case.