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lunedì 21 maggio 2012

Ripartenze

Non so secondo voi, ma per me l'Inter più bella è quella del periodo 1990-2006, unica eccezione: anno 1998. Siccome sono troppo piccolo per ricordare bene gli anni '90, diciamo che l'Inter più bella, secondo me, è quella che va dal 2000 al 2006.

Premessa: non parlo, e penso non lo farò mai, dello scandalo Calciopoli. Questo è un blog in cui parlo di calcio, e quello ha poco a che vedere con il calcio.
Sì, ma hai parlato di calcioscommesse, e anche quello non è che c'entrasse molto col calcio giocato. Non è che non ne parli perché avete toccato il punto più basso della vostra storia, sia a livello d'immagine, sia a livello sportivo, e non sai cosa inventarti?

No. E' che il blog è mio e scrivo il cazzo che mi piace. Fine premessa.

In quei 6 anni abbiamo assistito all'Inter più divertente della storia, e le risate solitamente iniziavano già a luglio. La campagna acquisti dell'Inter era una cosa bellissima. La domanda che si facevano gli uomini di mercato, prima di acquistare un giocatore, non era "è funzionale?" o "ci serve?" bensì "è forte?" Se la risposta era sì, mah, boh, vorrei tanto scoprirlo, in teoria no ma poi chissà, o affini, si acquistava il giocatore. E' grazie a loro se nel BelPaese sono arrivati giocatori di livello assoluto come Ronaldo, Adriano e Seedorf, ma anche pippe non da poco come Van Der Meyde, Georgatos e molti altri. Non esisteva il fairplay finanziario, né la crisi globale, quindi Moratti spendeva i miliardi ogni anno. L'Inter per anni è stata una società che schierava 11 giocatori e li faceva vagare per il campo.
Era una conseguenza quasi logica non vincere mai: la squadra era sì forte, ma era diversa ogni anno, e in Italia non basta essere forte per vincere (vedi Milan quest'anno).
Le cose non migliorarono granché dopo Calciopoli, solo che quando giochi in un campionato in cui la terza forza è il Chievo, basta averne 14 in rosa che sappiano palleggiare per vincere lo scudetto.

Tutto, o quasi, cambiò con l'arrivo di Mourinho, un allenatore all'inglese, abituato a decidere anche che mutande dovesse indossare il terzo portiere. Decise tutto appena arrivato, compresa la campagna acquisti. Il primo anno fu quasi al buio, senza conoscere il campionato e il gioco in Italia. Arrivarono  Quaresma e Mancini, poi lo special one capì che era meglio giocare in 9 e dopo un mese non videro più il campo. Però piano piano stava costruendo una squadra, che è ben diverso dal mettere 11 pellegrini in campo. Infatti nel giro di due anni vinse tutto quello che poteva vincere. Poi se ne andò, e l'Inter non vinse nulla a parte una Coppa Italia. Mondiale per Club contro un'africana e un'asiatica non è attendibile, è attendibile pensare di averla disputata, ma anche per quello si ringrazia Mou.

Da quando il portoghese se n'è andato, l'Inter si è scoperta ignorante sul mercato. Ci si aggrappava a giocatori fatti arrivare da Mourinho, ma che non rendevano più come prima e quindi completamente diversi. Sono arrivati Forlan e Zarate, e il grande colpo l'hanno fatto Atletico Madrid e Lazio vendendoli (una ha vinto l'Europa League, l'altra è arrivata sopra l'Inter in campionato). Si stanno rifacendo gli stessi errori fatti prima del 2006, che poi sono gli stessi fatti dalla Juve nelle ultime 2 stagioni, in cui sono arrivati due settimi posti. Come è arrivata l'Inter quest'anno? Sesta? Beh, è già una base più solida su cui ripartire, basta non ripartire da Branca.

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