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lunedì 19 settembre 2011

Speriamo in maggio.

Nel 2012 ci saranno gli Europei che ci terranno compagnia per tutto il mese di giugno. Indi ragion per cui, la serie A finirà prima rispetto all'anno scorso, esattamente il 13 maggio.
Nelle ultime cinque stagione il campionato è quasi sempre stato deciso prima della fine del campionato, ad eccezione della stagione 2009/2010 quando Roma e Inter si giocarono lo scudetto fino all'ultima giornata, creando così un campionato più incerto, emozionante e vero. La speranza è, quindi, quella di vedere le due, tre o, meglio ancora, quattro squadre che lottano per lo scudetto, battersi fino al 13 maggio per ottenerlo. L'ultima giornata di campionato ha fatto ben sperare sotto questo punto di vista. Le favorite per lo scudetto, Inter e Milan, ora sono distanti 5 punti dalla vetta, che vede squadre che sicuramente non vinceranno lo scudetto (Cagliari e Udinese) e squadre che, se lo vincessero, porterebbero una ventata di novità nel calcio italiano (Napoli e Juventus).
Nell'ultima giornata sono state segnate 20 reti, pochine rispetto alle 35 di settimana scorsa, e si sono registrati esiti sorprendenti.
Cagliari 2 - 1 Novara
Prosegue la marcia trionfale dei sardi, che non steccano la prima davanti al proprio pubblico. Il primo gol in Italia di Thiago Ribeiro porta avanti i rossoblù, che raddoppiano a cinque minuti dalla fine grazie a un tiro di Conti deviato, per sbaglio (l'avesse fatto apposta probabilmente avrebbe sbagliato) da Larrivey. Dimezza lo svantaggio Morimoto con un gol di culo.
Inter 0 - 0 Roma
Partita tra le due squadre che più hanno deluso nella prima giornata. Le due formazioni, un po' per coerenza, un po' per non deludere chi si aspettava continuità, deludono di nuovo.
Atalanta 1 - 0 Palermo
Zamparini, dopo la vittora dei rosanero sull'Inter di settimana scorsa, avevo detto che Mangia, tecnico dei siciliani, sarebbe rimasto alla guida della squadra per tantissimo tempo. Probabilmente per questo il Palermo ha perso, contro un'Atalanta ben messa in campo, che trova il gol partita grazie a Denis alla mezz'ora del primo tempo. Primo effetto della sconfitta: d'ora in poi quando Zamparini parlerà, 655000 persone si toccheranno le palle.
Bologna 0 - 2 Lecce
Il Bologna entra in campo per le foto, e ci resta per obbligo di firma. A giocare ci pensa il Lecce, che segna due reti, con Giacomazzi e Grossmuller. Esattamente così, proprio in questo modo, si retrocede, caro Bologna.
Catania 1 - 0 Cesena
Agli Etnei basta un rigore, molto generoso e tirato anche male, di Maxi Lopez per battere il Cesena. Partita in cui chiunque entrasse in area chiedeva il rigore, per qualsiasi cosa. L'arbitro, per ridere si immagina, concede il più fantasioso.
Lazio 1 - 2 Genoa
Bellissima Lazio, ed è la terza partita di fila, nei primi venti minuti. Qualcuno spieghi ai biancocelesti che ne mancano 70 più recupero alla fine. Sculli, l'ex di turno, porta avanti i romani. Nella ripresa esce il Genoa che prima pareggia con Palacio, poi sorpassa con Kucka.Capitombolo casalingo per la Lazio che esce tra i fischi dell'Olimpico.
Parma 2 - 1 Chievo
Partita dominata nel primo tempo dai padroni di casa, che vanno in vantaggio grazie a Giovinco. Ripresa tutta di marca clivense, che, per l'assedio al fortino parmense, arriva a disporsi con un modulo, l' 1-1-tutti-gli-altri, molto Mourinhiano. Il meritato pareggio arriva, e porta la firma di Paloschi, l'ex con un pochetto il dente avvelenato (esulta come se avesse fatto un gol che vale sia per la finale del mondiale, sia per gli Australian Open di tennis). Al 91esimo, però, Giovinco regala i tre punti al Parma, prima di farsi espellere.
Siena 0 - 1 Juventus
Matri regala la seconda vittoria consecutiva a Conte, in un pomeriggio abbastanza opaco per i bianconeri. Poco gioco, poco movimento, poche idee, e passo indietro rispetto al bel 4 - 1 contro il Parma. L'importante era vincere, per il bel gioco c'è tempo.
Udinese 2 - 0 Fiorentina
Troppo brutti i toscani per essere veri, troppo facile il compito dei friuliani per essere valutato. Dopo neanche mezz'ora la partita è già chiusa, grazie al rigore trasformato dal solito Di Natale, e a Isla.
Napoli 3 - 1 Milan
Dopo i pareggi esterni in Champions League, le due italiane migliori in Europa cercano conferme. Aquilani porta avanti i campioni d'Italia. Ma il Napoli corre molto, molto di più, e può schierare un attaccante, che trasforma in oro tutto quello che tocca: Edinson Cavani. Tripletta di el Matador, tre gol al volo, due di destro uno di sinistro,  che valgono i tre punti e il primato in classifica. Napoli sogna in grande.

Il Podio

  1. Edinson Cavani (Napoli): Palla forte e tesa in area del Milan, che viene respinta corta. El Matador, in una frazione di secondo, si coordina perfettamente e scarica un sinistro di collo pieno.
  2. Alberto Aquilani (Milan): Colpo di testa in tuffo dal limite dell'area, e palla a incrociare mandata all'incrocio dei pali dall'altra parte. Gol tanto bello quanto inutile
  3. Mauricio Isla (Udinese): Triangolo tra il cileno e Montolivo, che gli rende la palla al limite dell'area con un tocco tanto preciso quanto involontario. Il gioellino di casa Pozzo scarica una sassata di destro che Boruc può solo sfiorare.


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