Il Milan, ieri, ha affrontato il Barcellona iniziando la partita come forse neanche nelle più rosee aspettative: dopo 20 secondi Pato prende la palla, si beve mezza difesa semplicemente correndo e firma l'1 a 0. Evviva, finalmente trovato l'antidoto anti-Barça! Basta segnare subito e poi amministrare! Manco per il cazzo, invece. Il Barcellona prende gol dopo 27 secondi, ma gioca come se non fosse successo. 92 minuti di possesso palla quasi ininterrotto, di fitte trame di passaggi, di giocatori che si muovono senza palla andando a occupare sempre il posto giusto. E in questi 92 minuti, due gol, di Pedro e Villa, per rimediare all'iniziale svantaggio, un palo, di Messi, tante azioni e la costante sensazione che la partita stesse andando esattamente dove volevano loro. Il Milan, come ha dichiarato Nesta, fa la fase difensiva a rinculo, indietreggiando quasi fino alla porta a ogni attacco del Barcellona. Una partita statisticamente senza storia, e anche il risultato premia i ragazzi di Guardiola.
Poi il Milan capisce che basta un gol per passare da eroi. Fa un'azione manovrata una in 92 minuti e guadagna il calcio d'angolo. Batte Seedorf, stacca Thiago Silva e insacca. 2 a 2. Non c'è più tempo per altre tambureggianti azioni blaugrana. Finisce 2 a 2, con il 70% del possesso palla a favore dei catalani, e con due tiri nello specchio della porta per il Milan. Come si ferma il Barcellona? Culo, ci vuole culo, ma va bene anche così
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