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venerdì 23 dicembre 2011

Superstizione

Il calcio è forse l'ambiente in cui la superstizione viaggia più spedita. Dall'acqua santa del Trap ai Mondiali, al girarsi dall'altra parte quando un proprio calciatore batte un rigore. Dalle mutande fortunate da mettere prima di una partita, ai gesti scaramantici classici che non verranno citati per educazione, ognuno ha il suo rito anti-iella. Si è infatti spesso assistito a convinti massaggi ai coglioni per allontonare la sfortuna da sé e dalla propria squadra. I gesti sono i più disparati, e anche il linguaggio dev'essere consono al momento. Se si sta vincendo 8 a 1 all'88esimo e qualcuno si azzarda a dire: dai che forse questa la vinciamo quel qualcuno è un imbecille, uno che dovrebbe star zitto, uno iettatore. Se poi gli avversari segnano l'8 a 2 tutti guardano il portasfiga di turno come a dire: ce la vuoi proprio far perdere eh!?. In realtà questa pratica è diffusa in qualunque ambiente, ma nel calcio è particolarmente ingigantita. Perciò certe cose non vanno né dette né fatte né pensate.

Chiunque faccia l'allenatore, qualunque squadra alleni, di qualunque categoria faccia parte, da settembre a dicembre spera sempre di mangiare il panettone. Questo modo di dire, coniato da chissà chi, si riferisce alla possibilità che ha un allenatore di restare alla guida di una squadra anche durante il periodo Natalizio. Ora, non credo che chi venga esonerato prima non mangi panettone, a meno che non preferisca il pandoro, ma quello è un altro discorso che tratterà Benedetta Parodi nel suo prossimo immancabile libro, però se uno viene esonerato prima del 25 Dicembre, si dice che non mangerà il panettone.

Unendo queste due scene di calcio vissuto, molto belle che sono certo aver fatto bene a scrivere, vien da sé che c'è una cosa che proprio non va fatta mai, e non va fatta specialmente se non vinci da un botto di tempo, se in trasferta hai fatto due punti, senza mai fare un gol. Non va fatta per nessun motivo soprattutto se il tuo presidente si chiama Maurizio Zamparini ed è uno che ha cambiato più allenatori che calze. Ed è questa: 




Questa simpaticissima scenetta è stata recitata dall'allenatore del Palermo Devis Mangia prima della delicatissima partita tra il Catania e i rosanero, derby sentitissimo da entrambe le tifoserie e da entrambi i presidenti. Questa partita, da sola, può decidere il futuro dell'allenatore di una delle due squadre.
Io non credo nella superstizione, passo anche se ha appena attraversato un gatto nero, non butto il sale per motivi inutili e piango più per il valore dello specchio che per le conseguenze scaramantiche se ne rompo uno.
Ma un gesto del genere, prima di una partita che hai perso 2 a 0 senza mai giocarla realmente, prima di una partita che sarà la tua ultima sulla panchina del Palermo, prima di un derby, non va fatta non perchè porti sfortuna, ma per evitare la figura di merda. Troppo tardi Davis, sarà per la prossima.

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