Pagine

domenica 4 dicembre 2011

'U Guerrero

Se sei un attaccante del Cagliari stagione 2011 - 2012 hai due possibilità: o prendi esempio dai vari Nenè, Thiago Ribeiro e Larrivey, non azzeccandone mai una, non segnando neanche a porta vuota col vento a favore in un campo in discesa, facendo rimpiangere perfino Cammarata e la buonanima di Mayele, oppure fai delle discrete cose, ma che per la legge stai vicino a un totano, tu sembrerai una gran pezzo di gnocca, diventi un fenomeno.
Victor Guerrero Ibarbo aveva scelto la strada più comoda, ovvero la prima. Aveva la scusa di essere giovane, appena arrivato e di non giocare mai titolare nelle prime partite. Così quando entrava in campo pensava di essere al campetto con gli amici, colpi di tacco in profondità per il guardalinee di turno, veroniche esteticamente esemplari, ma fatte all'indietro nella propria metà campo senza un avversario uno neanche vagamente interessato al pressing, un palo colpito da una posizione in cui un attaccante, se non si chiama Lucas Pratto, non può proprio permettersi di sbagliare e tante belle giocate utili quanto un leghista.
Poi, improvvisamente, al 64esimo di Catania - Cagliari si ricorda che è tanto tanto veloce, e che basta veramente poco a passare per eroi in quel di Cagliari ormai: basterebbe un gol, uno facile facile. Di rigore, di rapina, di mano, in fuorigioco o di mano e in fuorigioco non importa proprio a nessuno, sempre in quel di Cagliari. Solo che 'u Guerrero esagera. Semina panico nell'area etnea, saltando due giocatori più il portiere semplicemente correndo. Non una finta, non un doppio passo, una rabona, un no-look. Niente. Si è solo messo a correre. Tanto è bastato a fare un gol pazzesco, e a portare tre punti indispensabili per la propria squadra.
Da lì in poi 'u Guerrero sembrava Messi che affrontava tanti piccoli Bonucci catanesi. Dribbling ubriacanti, corse costanti, assist interessantissimi.
Ma la cosa prodigiosa di questo 20enne colombiano è che faceva tutte queste belle cose dando a tutti la costante e continua sensazione che stesse per cadere. E' un movimento scoordinato continuo. Le gambe sono organi che vanno per i cazzi loro, un po' di qua, un po' di la. Una cosa tra l'esilarante e il preoccupante.
Per una città e una tifoseria che ancora rimpiange la partenza di David pantera nera Suazo, questo ragazzino tottu incasinau e tottu trottu (estremamente incasinato ed estramemente storto) che fa gol del genere basta e avanza per riaccendere il tifo Rossoblù.



Qui, ancora 'u Guerrero che fa la finta di cadere
e invece poi no, un po' come Ercolino, lui è
sempreinpiedi.

Nessun commento:

Posta un commento